Wannabe Wise 2025: la fine di un viaggio durato 18 mesi

274 ragazzi coinvolti in 18 mesi di eventi, conferenze, incontri, call to action, e ben 16 i minori in dispersione scolastica Avviati alla formazione, oltre 10 partner coinvolti sul territorio.
Sono questi i numeri che hanno contraddistinto il progetto regionale “Wannabe Wise: giovani in viaggio” che ha visto l’ente paritetico Assistedil capofila e una reattiva rete di partner attivarsi per dare forma concreta alle attività.
Tutti i ragazzi coinvolti avevano tra i 16 e i 29 e, grazie alle numerose attività messe in calendario, hanno avuto l’opportunità di sentirsi protagonisti e di far sentire la propria voce.
Troppo spesso, infatti, le giovani generazioni si sentono scoraggiate e afflitte da un mondo che guarda a profitto e abilità, trascurando invece la collaborazione e il coinvolgimento.
Il progetto Wannabe Wise della Regione Veneto ha dimostrato, invece, che stimolando i giovani, le risposte arrivano e, a volte, sono inaspettate.
È il caso dei progetti di riqualificazione urbanistica attraverso l’arte muraria, dei laboratori di formazione pratici, dei numerosi incontri durante i quali musica e spettacolo si sono fusi assieme a temi quali la sostenibilità, la coprogettazione, la creazione di eventi ad hoc, fatti dai giovani per i giovani.

Cosa è successo?

Guidati e indirizzati dai formatori, i giovani che nei 18 mesi di attività si sono avvicinati a Wannabe, hanno partecipato a 44 attività gratuite proposte dal team organizzativo, hanno ritrovato la voglia di mettersi in gioco e sono tornati a guardare le opportunità che li circondano.
Assistedil ce l’ha messa tutta e con i partner di rete e i partner operativi, ha raggiunto un ambizioso obiettivo: mettere al centro della società le giovani generazioni e creare un viaggio da vivere con entusiasmo e sguardo al futuro.

Come è andata?

Un grande successo. La prima edizione di Wannabe Wise ha richiamato l’attenzione di quasi 300 giovani residenti nella provincia di Rovigo (la più anziana del Veneto con un’età media che sfiora i 50 anni), è particolarmente significativo del valore sociale di questo progetto. Si calcola he il 10% della popolazione giovanile sia stata coinvolta. Va anche tenuto in considerazione che il progetto mirava a coinvolgere under 30 inoccupati, disoccupati o in dispersione scolastica, quindi una fascia molto precisa di pubblico.

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  • Quali sono gli obiettivi dei due percorsi formativi scolastici?

    La nostra missione è formare i professionisti del futuro. Per questo puntiamo molto sul mix tra teoria e pratica: oltre alle ore in aula, garantiamo ad ogni studente tirocini in azienda, durante i quali possono acquisire nuove conoscenze e aumentare le proprie competenze, affiancati da tutor esperti e specializzati.

  • Che qualifica potrò ottenere alla fine dei tre anni di scuola?

    La Scuola Edile di Rovigo propone due corsi di studi professionalizzanti: uno per diventare operatore edile, l’altro per operatore di impianti termo – idraulici. Entrambi i percorsi garantiscono l’acquisizione di competenze immediatamente spendibili nel mondo del lavoro. Ogni piano di studi prevede circa 1000 ore di attività all’anno che si sviluppano in lezioni teoriche in aula, attività quotidiane di laboratorio e oltre 300 ore di tirocinio formativo in azienda. Grande attenzione viene riservata anche alla digitalizzazione dei processi in cantiere
    e nei luoghi di lavoro.

  • A chi si rivolgono i percorsi formativi?

    I due percorsi scolastici proposti dalla Scuola Edile di Rovigo si rivolgono ai ragazzi di età compresa tra i 14 e i 18 anni, che abbiano conseguito il diploma di scuola secondaria di primo grado (scuola media). Assistedil, inoltre, guarda all’intera filiera attivando continuamente corsi di formazione, di aggiornamento e di consulenza che consentono, a chi già lavora, di rimanere sempre al passo con i tempi. Solo adeguandosi alle mutazioni del
    mondo dell’edilizia e dell’idraulica riusciremo a mantenere e migliorare il patrimonio architettonico italiano.