L’arte di costruire tra cultura e tradizioni: un viaggio nella storia dell’edilizia veneta

Ha visto protagonisti gli studenti del primo anno della Scuola Edile di Rovigo, il progetto intitolato “L’arte di costruire, tra cultura e tradizioni”. Si tratta di un’iniziativa formativa che porta con sè una forte connotazione culturale studiata appositamente per far conoscere alle giovani generazioni la storia dell’edilizia veneta con particolare attenzione a quella polesana. Il progetto ha integrato lezioni teoriche e laboratori pratici, proprio per far scoprire agli studenti tecniche costruttive tradizionali attraverso un modello di apprendimento attivo e multidisciplinare. Guidati dalla professoressa Serena Zampollo, gli studenti della Scuola Edile di Rovigo hanno partecipato a un laboratorio di restauro, durante il quale hanno utilizzato materiali altrimenti inesplorabili come, ad esempio, un gel naturale a base di alga marina per pulire alcuni calchi riproducenti antichi cocci. Questi frammenti, una volta ricomposti, hanno permesso di ricreare una riproduzione fedele di uno stemma storico conservato all’Abbazia della Vangadizza, uno dei simboli architettonici più identificativi della provincia di Rovigo.

Un percorso tra storia, architettura e identità locale

Le attività si sono concentrate sull’evoluzione dell’edilizia nel Veneto e, durante le lezioni frontali è stata approfondita anche la storia del territorio, dagli antichi insediamenti dell’Età del Bronzo e del Ferro – come il sito archeologico di Frattesina – fino all’epoca medievale e moderna, con esempi architettonici di rilievo come Villa Badoer, capolavoro di Andrea Palladio. Il progetto “L’arte di costruire, tra cultura e tradizioni” ha avuto duplice valenza: oltre a quella formativa ha permesso di stimolare nei ragazzi il senso di appartenenza ad una società, ad un popolo, indipendentemente dalla provenienza di ciascuno di loro. Le attività, svolte tra marzo e maggio 2025 con incontri settimanali, hanno incluso visite guidate a luoghi simbolo come il Museo dei Grandi Fiumi e il Museo Archeologico di Fratta Polesine, arricchendo la formazione umana e professionale dei futuri operatori edili.

Costruire il futuro partendo dalle radici

“L’arte di costruire, tra cultura e tradizioni” è un esempio virtuoso di come la formazione professionale possa intrecciarsi con la valorizzazione del territorio, la memoria storica e l’educazione interculturale. Un progetto che dimostra come la conoscenza del passato possa diventare fondamento per costruire il futuro e per favorire integrazione sociale e linguistica attraverso la condivisione di valori ed esperienze comuni. 

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  • Quali sono gli obiettivi dei due percorsi formativi scolastici?

    La nostra missione è formare i professionisti del futuro. Per questo puntiamo molto sul mix tra teoria e pratica: oltre alle ore in aula, garantiamo ad ogni studente tirocini in azienda, durante i quali possono acquisire nuove conoscenze e aumentare le proprie competenze, affiancati da tutor esperti e specializzati.

  • Che qualifica potrò ottenere alla fine dei tre anni di scuola?

    La Scuola Edile di Rovigo propone due corsi di studi professionalizzanti: uno per diventare operatore edile, l’altro per operatore di impianti termo – idraulici. Entrambi i percorsi garantiscono l’acquisizione di competenze immediatamente spendibili nel mondo del lavoro. Ogni piano di studi prevede circa 1000 ore di attività all’anno che si sviluppano in lezioni teoriche in aula, attività quotidiane di laboratorio e oltre 300 ore di tirocinio formativo in azienda. Grande attenzione viene riservata anche alla digitalizzazione dei processi in cantiere
    e nei luoghi di lavoro.

  • A chi si rivolgono i percorsi formativi?

    I due percorsi scolastici proposti dalla Scuola Edile di Rovigo si rivolgono ai ragazzi di età compresa tra i 14 e i 18 anni, che abbiano conseguito il diploma di scuola secondaria di primo grado (scuola media). Assistedil, inoltre, guarda all’intera filiera attivando continuamente corsi di formazione, di aggiornamento e di consulenza che consentono, a chi già lavora, di rimanere sempre al passo con i tempi. Solo adeguandosi alle mutazioni del
    mondo dell’edilizia e dell’idraulica riusciremo a mantenere e migliorare il patrimonio architettonico italiano.